Area Motoria
Per area motoria si intendono quei movimenti che vengono eseguiti tramite esercizi con e senza l´uso della palla e raggruppano sia tutte le articolazioni che i gruppi muscolari.
Per i piu´ piccoli vengono usati dei giochi di primo livello per cercare un coinvolgimento generale di tutti i fasci muscolari ed articolari in maniera tale che si raggiungono i primi obiettivi: "Consolidamento degli schemi motori di base ed acquisizione della gestualità necessaria per poter giocare a calcio". Questi giochi potranno essere svolti individualmente o a piccoli gruppi e praticamente perseguiranno i seguenti obiettivi: il correre, il saltare, l´afferrare, il lanciare, il palleggiare, il guidare, il calciare, l ricevere la palla e il gioco di testa. Esistono poi i giochi di secondo livello utilizzati per il raggiungimento del secondo obiettivo, consolidando a loro volta gli obiettivi della precedente fase.
Questi giochi sono svolti individualmente o a piccoli gruppi e hanno come obiettivo pratico "la combinazione dei gesti fondamentali acquisiti e l´impostazione del saper giocare individuale". Infine i giochi di terzo livello per il raggiungimento della terza fascia (10 anni). Questi giochi richiedono la padronanza di tutte le abilità acquisite nei giochi precedentemente esposti perché esse verranno applicate in situazioni di uno contro uno o di incontri di due piccoli gruppi.
Le capacità coordinative
I bambini e poi i ragazzi, devono sicuramente giocare molto, svolgendo tutte le attività proposte in forma ludica. Per questo devono imparare a muoversi fra aste e conetti (coordinazione pre-acrobatica) nell´età giusta per poi affrontare proposte motorie sempre piu´ difficili nella corretta progressione. Capovolte, balzi complessi, tecniche di corsa, ostacoli uso della corda e tanti altri argomenti sono fondamentali per questi momenti di sviluppo e che non sono finalizzati all´insegnamento del calcio ma dello sport.
Le capacità di coordinazione iniziano il processo di strutturazione attorno ai 6 anni, quando le difficoltà osservabili risultano molto marcate. L´età d´oro dell´apprendimento coordinativo coincide con l´inizio della scuola media, cioè 10-12 anni. Se si manifestano difficoltà marcate, questo è il momento di intervenire in modo sistematico ed importante, specie dal punto di vista della scelta delle esercitazioni. Problemi coordinativi dopo i 16 anni sono invece indice di non elevate abilità fisico motorie; non è il caso di disperare, ma confidare nella riproposizione degli esercizi.
Non solo pallone
Oltre ai fondamentali con il pallone, ne esiste un altro che va considerato con pari attenzione e costituisce un moment basilare nella crescita del giovane calciatore: la corsa.
Una corsa che non è quella canonica dell´atletica leggera, ma che ha delle caratteristiche ben precise che fin dai primi anni delle scuole calcio vanno affrontate sul piano della didattica, affinché i giocatori iniziano fin da piccoli a imparare e quindi riescano a consolidare delle sinergie di movimento indispensabili per agevolare anche il loro rapporto con il pallone. Nel calcio non ci sono partenze da fermo e quella in linea retta, ma tante tipologie di corsa che vanno dalla sourplesse, a quella in allungo, allo sprint con e senza palla, a quella all´indietro, alle traslocazioni laterali....e poi oltre a correre o meglio accelerare al massimo occorre saper frenare, cambiare repentinamente direzione. Tutta una serie di cambi di rapporti fra frequenza, ampiezza del passo ed equilibri particolari che richiedono continui cambiamenti di sinergie muscolari e capacità di interpretazione delle varie coordinazioni da impostare momento per momento.
Incremento della preparazione fisica
Rivolgendoci a giocatori della terza e soprattutto quarta fascia si puo´ considerata superata la fase di preparazione e portarci verso le forma di allenamento vero e proprio. Il presupposto di base per il miglioramento è l´aumento del carico di lavoro.
L´incremento puo´ avvenire aumentando la quantità, l´intensità o entrambi questi parametri.
Ma è efficace anche l´aumento di difficoltà delle esercitazioni tecniche. Le capacità motorie possono essere chiamate in causa con intensità progressivamente crescente in quanto, superata la fase di maturazione sessuale, le mutazioni fisiche ma soprattutto ormonali consentono di raggiungere valori piu´ elevati. Oltre a questi valori, assume di particolare importanza la predisposizione mentale. La possibilità di aumentare le sedute settimanali permette di ottenere un migliore adattamento generale e, di conseguenza, di aumentare l´efficacia dell´allenamento. Vengono presi in esame i nuovi aspetti del lavoro allenante, le diverse capacità e vengono indicati i concetti di programmazione che tengono in considerazione le forme di lavoro proposte e la loro modalità esecutiva. Da un´attenta analisi sia della prestazione calcistica che delle forme di esercitazione proposte, abbiamo ritenuto di poter dedicare al miglioramento di ognuna delle capacità una percentuale del tempo di allenamento, secondo il seguente schema :
- Resistenza 50%
- forza 20%
- velocità 20%
- abilità tecnica 20%
le percentuali si riferiscono al lavoro allenante vero e proprio ossia quello che occupa la parte centrale dell´allenamento.